Maria Angioni condannata a 4 mesi per diffamazione aggravata

Redazione
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Condannata Maria Angioni alla pena di mesi 4 di reclusione (pena sospesa), al pagamento delle spese processuali e a una provvisionale di euro 3.000 in favore della parte civile costituita.
Ha dato lettura del dispositivo di sentenza il giudice dott. Bruno Vivona durante il corso dell'udienza del 10 dicembre 2024 che è stata celebrata nell'aula B del Tribunale di Marsala in composizione monocratica.

I fatti risalgono alla data del 27 maggio 2021 quando, nel corso della trasmissione televisiva Mattino 5, la dott.ssa Angioni dichiarava che, nell’ambito delle indagini sulla ricerca di Denise Pipitone, l’allora Ispettore Vincenzo Tumbiolo era stato uno degli uomini delle Forze dell’Ordine che l’1 settembre 2004 si era recato nella palazzina dove abitava Anna Corona sbagliando però appartamento, e sostenendo che ci sarebbero stati gravi errori e omissioni commesse nel corso delle indagini, così insinuando, afferma la Procura, nuovamente irregolarità nello svolgimento di tale accesso.
Le Forze dell’Ordine, qualche ora dopo la scomparsa di Denise, non entrarono nell’abitazione di Anna Corona ma in quella di una vicina di casa; tuttavia, tra quei poliziotti non c’era Vincenzo Tumbiolo dato che, alla data dell’1 settembre 2004, l’ex Ispettore risultava sospeso dal servizio dal luglio 2002 al 2 febbraio 2005 a seguito di una misura cautelare emessa nell’ambito di un’inchiesta sulla discoteca Planet Sound della quale inchiesta era titolare proprio la dott.ssa Angioni.
L’ex Ispettore è stato poi assolto.
La Angioni nell’intervista a Mattino 5 aveva dichiarato che sarebbe stato utile fare una chiacchierata con gli uomini che avevano effettuato l’accesso perché, chiarirà poi in aula, in realtà in quel verbale relativo a quell’attività, c’è scritto che gli ufficiali di Polizia Giudiziaria erano andati lì non per cercare Anna Corona ma un’altra persona, e nel mio sforzo di cercare la verità, avevo interesse che i vecchi protagonisti spiegassero perché stavano cercando quell’altra persona.
Durante il corso delle dichiarazioni spontanee, la dott.ssa Angioni aveva chiesto scusa all’ex Ispettore Vincenzo Tumbiolo sostenendo che il suo obiettivo non era quello di diffamare; a sostegno della sua tesi ha prodotto documentazione consistente in un paio di articoli giornalistici in cui veniva citato l’Ispettore Tumbiolo come presente all’accesso nella casa di Anna Corona, dichiarando di essere stata così indotta in errore, e di non aver cognizione dei particolari per il lungo lasso di tempo trascorso e per la complessità del caso.

La Angioni era già stata condannata in primo grado di giudizio a un anno con la condizionale nel processo a carico per false dichiarazioni ai Pubblici Ministeri.

Durante il corso dell'odierna udienza, ci sono state le repliche del Pubblico Ministero Ignazia Uttoveggio riguardo il diritto di critica: possiamo manifestare liberamente il nostro pensiero e criticare l'operato di qualcuno, dice il P.M, ma affinchè sia efficace come scagionante, deve rispettare dei confini, due limiti, che sono quello della verità e quello della continenza che non deve sfociare in critiche gratuite, offese gratuite alla sfera personale della persona offesa, non toccare argomenti che nulla hanno a che vedere con il tema e le persone che si stanno criticando.
Secondo il Pubblico Ministero, il fatto che la Angioni abbia confuso i due Tumbiolo e abbia successivamente chiesto scusa, non fa venir meno il reato.

A fine udienza abbiamo raccolto le dichiarazioni dell'avvocato di parte civile dott. Giuseppe De Luca che esprime soddisfazione per il risultato raggiunto: Un calvario giudiziario che dura dal 2002 quando l'Ispettore Vincenzo Tumbiolo che assisto da allora, veniva rinviato a giudizio per una inchiesta di cui era titolare proprio la dott.ssa Angioni. Siamo soddisfatti per il risultato raggiunto oggi.

Annunciano il ricorso in appello i legali difensori dell'imputata dott. Stefano Giordano e Giovan Battista Lauricella:

Si tratta di una sentenza ampiamente annunciata, asserisce l'avv. Giordano. Questo procedimento non doveva neanche essere avviato, in quanto la frase pronunciata dall'Angioni non conteneva alcuna carica offensiva. È chiaro che è stato messo in atto l'epilogo perfetto per un processo alle intenzioni e al diritto di critica garantito in qualunque Stato di diritto, tranne nel caso in cui si offendano personaggi intoccabili. Qualcuno si è rivelato per alcuni comportamenti della Dott.ssa Angioni e ne ha fatto un capro espiatorio. Al deposito delle motivazioni impugneremo la sentenza e siamo sicuri che la Corte d'Appello porrà rimedio alle gravi violazioni di legge poste in essere dalla Procura di Marsala e refluite nella sentenza di oggi.

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Fonte:https://www.primapaginamazara.it/lex-magistrato-maria-angioni-condannata-per-diffamazione-ai-danni-di-un-ex-ispettore-mazarese?

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