Francesca Letizia Piccione, la presentazione a Marsala di Le stanze dimenticate

Redazione
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Già vincitrice del II premio al XIII Concorso nazionale di poesia e narrativa Vittorio Alfieri con I segreti della casa di via De Lorenzi, un noir che denuncia la discriminazione, la violenza sulle donne e la mercificazione del corpo femminile, premiato al Festival Internazionale Inventa un film per la sezione narrativa lunga, la marsalese Francesca Letizia Piccione, autrice appassionata di filosofia, ha presentato nel suggestivo Complesso monumentale San Pietro di Marsala la sua ultima fatica letteraria Le stanze dimenticate nel contesto della quarta edizione del Festival letterario "Il mare colore dei libri" organizzato da Navarra Editore.
Ha conversato con l'autrice l'avv. Giovannella Licari.
Il libro -edito da CTL Editore- la cui prefazione è stata affidata all'autrice palermitana Giovanna Fileccia, è liberamente tratto da una storia vera, ed è stato presentato per la prima volta alla Fiera del libro di Torino; quest'anno è stato scelto fra i primi trecento libri che hanno concorso al Premio Campiello 2024. 
"Il libro è un tuffo nel passato da leggere tutto d'un fiato che non lascia la possibilità di lasciarlo nel cassetto e invita sempre più ad andare avanti, fino alla fine ininterrottamente", dice l'avv. Licari.
Un appassionante viaggio nel doloroso passato della protagonista, da sempre in lotta con i fantasmi che popolano le stanze oscure della sua anima. Un incubo ricorrente e inquietante dietro il quale si cela un terribile segreto.
La protagonista, Lia, è una donna malinconica con le sue disavventure, una donna che subisce abusi e  violenze, che ha dei traumi infantili ma che comunque è forte e trova il coraggio per andare avanti.
Un viaggio attraverso passato, presente e futuro, che mette a nudo l'anima di Lia nel percorso di vita in tutte le sfaccettature, un doloroso excursus che vede la protagonista prima bambina, poi ragazza, donna, mamma, e donna in tarda età.
Scriveresostiene la Piccione, è qualcosa di catartico, mi serve per oggettivare, prendere le distanze dalle cose, dai pensieri, dalle emozioni, dai sentimenti, quasi un riuscire a voler mettere ordine nel caos della vita.
Riguardo il titolo del libro, le stanze hanno un valore emblematico, rappresentano non solo l'animo della protagonista ma anche quelle della nostra anima, quelle stanze dove sono nascosti i nostri ricordi, più o meno dolorosi, quel vissuto e la trama delle nostre esperienze passate che intrecciati al presente ci portano a essere quello che siamo oggi.
Ed è quasi un invito, quello della Piccione, a farsi attraversare da questo dolore per poterlo riconoscere, quasi accarezzandolo, senza mai escluderlo, a non tenere nascoste queste stanze perché così non potremo crescere, non possiamo veramente dire di essere noi stessi, afferma l'autrice con fermezza e convinzione.
Il libro, come già anticipato, è tratto da una storia vera, nasce da un episodio raccontatole che ha profondamente colpito la fantasia dell'autrice e che ha reso la protagonista anche una donna misteriosa nella quale ha scavato nei meandri più nascosti della sua anima, affrontando problematiche come le incomprensioni con i propri genitori, tematiche come abusi e violenze, nonché tutta una serie di delusioni che ne derivano.
Ma nonostante ciò, Lia incarna l'amore per la vita e il messaggio che l'autrice vuole lanciare attraverso Le stanze dimenticate, è quello di amare la vita, nonostante le vicissitudini, il dolore, i lutti, le difficoltà che ognuno di noi può trovarsi ad affrontare nel proprio percorso di vita. Lia si contrappone alla sua antagonista che è la madre -conclude la Piccione- e in questo caso, seppur datrice di vita, rappresenta la negazione della vita.
Le stanze dimenticate è un libro dal finale aperto, scorrevole e mai noioso che lascia dentro ognuno di noi una scia pregna di emozioni e lo si potrebbe additare come un compagno di viaggio nel quale potersi rispecchiare.
Ogni capitolo del libro si apre con una massima che rappresenta la sintesi del capitolo stesso.

La presentazione del libro al Complesso monumentale San Pietro di Marsala:



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